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venerdì 2 settembre 2011

GURU NAMASKAR ...IL SALUTO AL MAESTRO (interiore)


                                      




                               GURU NAMASKAR  --  IL SALUTO AL MAESTRO


Guru Namaskar ( = saluto al Maestro ) è una pratica intensissima e interiorizzante ; infatti la sequela armonica dei suoi movimenti altamente simbolici e cadenzati , favorisce la concentrazione (=tratak) e la meditazione (=dhyana) .
La sequela può essere resa più stimolante dalla lettura tratta dal Vangelo di Luca ( Lc 2,41) , che narra di Gesù smarrito dai genitori e da questi trafelati ed angosciati , ritrovato dopo tre giorni nel tempio di Gerusalemme mentre era intento a disquisire con i Dottori della Legge , che lo interrogavano sulle Sacre Scritture <<  e tutti quelli che l’udivano ( Gesù) erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte >>.
Maria e Giuseppe danno segno di grande turbamento in questo episodio , reso evidente dalle loro parole : << io e tuo padre ti cercavamo angosciati…..>> ; infatti si tratta dell’angoscia e dell’inquietudine che caratterizza gli uomini e le donne , che hanno smarrito il contatto con la loro vita interiore , che affonda le radici nella sorgente dell’Essere Divino !
Quando viene perso questo contatto l’uomo cade preda di forze dis-greganti e dis-truttive , che generano angoscia , panico , depressione , inquietudine , perché la “materia” ( prakriti) staccata dallo “ Spirito” (purusha) perde il suo senso di orientamento e finisce preda della oscurità , che ben presto la conduce a quella “notte dell’anima” così ben descritta nel trattato mistico di San Giovanni della Croce , una esperienza  che hanno attraversato tutti i mistici di ogni tempo e ben riassunta dalla famosa frase di S. Agostino : < Il mio cuore è inquieto Signore , finchè non riposa in  Te ! >

                                                      PRATICA MEDITATIVA

In posizione eretta portiamo le mani giunte  ( Namaskar Mudra ) all’altezza del cuore (anahata chakra) , Inspirando solleviamo lemani giunte in alto  inarcandoci all’indietro  di quel tanto che la mani e le braccia r insultino più arretrate rispetto alla testa , evitando di forzare sulle reni .
Espirando portiamo le mani a terra piegando il tronco superiore .
Inspirando portiamo le mani a coprirci il volto come se ci trovassimo in presenza del Maestro e rendessimo a Lui omaggio , rimanendo così per qualche istante ( 2 / 3 secondi) in apnea a èpolmoni pieni……poi espirando ci verticalizziamo nuovamente tornando alla posizione eretta di partenza e rimanendo con le mani in Namaskar Mudra  ed effettuando Shambawi mudra , cioè rimanendo con le palpebre abbassate e gli occhi che interiormente sono fissi in alto nella zona compresa tra le arcate sopraciliari ( Ajina chakra = terzo occhio metafisico ) .


Rimanendo in posizione eretta con le palpebre abbassate e le maini in Namaskar Mudra ,  e lo sguardo interiore fisso in Ajina chakra , lasciamo scorrere  le immagini di tutti i volti  delle persone che hanno contato più affettivamente nella nostra vita , che ci hanno aiutato a crescere , che ci hanno accompagnato spiritualmente e ci lasciamo permeare dai ricordi che ad esse si collegano lasciamo quindi dilatare questi ricordi el’amore che da essi promana ancora ; infatti dietro a questi volti amici si è celato Colui che ci ha sempre seguito ed amato : il Maestro Interiore !
Tutta questa affettività scaturita da questi ricordi la dirigiamo sul Maestro Interiore , troppe volte da noi smarrito per correre dietro alle illusioni di Maya (= illusione Cosmica = passioni) , affannati nelle maglie di un quotidiano sempre più frettoloso e distratto…..rimettersi in contatto con il Maestro Interiore significa : ri-orientare la propria vita , ri-indirizzarla verso il suo bersaglio ontologico , che consiste  nella re-integrazione allo stato originario divino . Il termine greco “Amartia” , impropriamente tradotto come peccato , letteralmente tradotto significa : MANCARE IL BERSAGLIO !
La missione di ogni vita è il raggiungimento di questo bersaglio , cioè la “ri-acquisizione” del nostro stato regale , perso a causa della ignoranza spirituale (= Avidya) , grazie al ri-congiungimento della materia (= prakriti) con lo Spirito ( = purusha) , ri-congiungimento reso possibile dalla Grazia  concessa dal Maestro Interiore , che ci dona la sua Sapienza !

Lasciamo dunque che le mani giunte in Namaskar Mudra , ora si ovalizzino di quel tanto necessario a formare una piccola coppa o graal ,  come per accogliere la Sapienza Divina, il Cristo “ritrovato” nel sacello segreto del nostro cuore , conservandolo  segretamente come Maria  e lasciandolo crescere < in santità e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini > !
E tutto questo è possibile nell’umile nascondimento della quotidianità di ogni giorno , in maniera che ognuno di noi  possa divenire una “piccola ma significativa epifania del Maestro Interiore “ fra gli uomini !


Yogacharya Eknathananda

1 commento:

  1. Ritrovamento consapevole della Divinità che vive e si muove in ogni creatura; da qui metanoia e presenza consapevole per portare benezioni sulla Terra e Oltre.

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